Così come figura e sfondo sono due elementi contemporaneamente presenti nel campo e necessari nella loro reciprocità, anche il margine e il centro possono essere considerati fattori essenziali e fondanti della stessa realtà, connessi e interdipendenti, indispensabili in egual modo e in costante collegamento l’uno con l’altro.
Quello che però, può accedere, è che ciò che è periferico e marginale diventi secondario e più difficilmente attiri la nostra attenzione (un po’ come lo sfondo che per sua natura è indefinito e lontano), mentre su ciò che è centrale, principale e primario si concentrino maggiormente gli sguardi.
Cosa succede se all’interno di un convegno si decide di invertire la rotta portando ciò che solitamente è più nascosto in primo piano?
È possibile scegliere come ospiti persone che per scelta vivono, lavorano, crescono lontano dalle luci della ribalta, continuando però sempre, con la loro presenza, a nutrire il centro?
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