metodologia


Per me la Terapia della Gestalt è una scuola di pensiero
e la applico in modo trasversale a tutte le attività che svolgo

...l’esperienza che cura l’esperienza...

Quando l’ho sentito dire per la prima volta da Mariano Pizzimenti, direttore e formatore della Scuola Gestalt di Torino, mi è sembrato uno di quei detti antichi, tramandati oralmente da una generazione all’altra, di cui non afferravo per intero il significato, e non l’ho capito per davvero fino a quando non l’ho sperimentato più di una volta...

Lasciare uscire nel “qui e ora” le proprie emozioni crea un ponte con un’esperienza anche se è ormai lontana...


L’approccio gestaltico integra la fenomenologia (osservazione di ciò che accade), l’attenzione al processo (come ciò accade nel qui e ora e a che cosa serve), la teoria del campo (ogni parte riflette l’intero e organismo/ambiente si influenzano reciprocamente) e il dialogo empatico (l’ascolto di sé e dell’altro nel contatto): la Teoria della Gestalt parte dalle emozioni, propone percorsi esperienziali - più che verbali o interpretativi - e porta il suo fuoco sulla consapevolezza (diventare consapevoli ciò che sta accadendo tra me e te, nel qui e ora).
Attraverso l’approccio gestaltico, quindi, si sostengono le persone ad entrare in contatto con i propri bisogni e con le emozioni che emergono durante gli incontri individuali o di gruppo, a diventare consapevoli delle potenzialità e delle modalità comunicative utilizzate nelle relazioni interpersonali e nella propria vita e a scoprirne di nuove.

Nel lavoro individuale il professionista della Gestalt compartecipa al processo di cambiamento, supporta il singolo nella presa di responsabilità, facilita il dialogo interpersonale e il confronto e sostiene la persona nella sperimentazione di vie alternative a quelle già conosciute per scoprire nuovi modi di essere ed affrontare ciò che accade.

Nel lavoro con le organizzazioni il professionista della Gestalt sostiene le persone del gruppo a incontrarsi nel contatto, a collegarsi fra loro con modalità aperte, costruttive e autentiche utilizzando l’ascolto empatico dell’altro. L’approccio gestaltico sostiene la costituzione di uno spirito di appartenenza, l’emergere di un’intelligenza collettiva che porta il gruppo ad autoregolarsi ed autorganizzarsi efficacemente e creativamente nel campo.

Per me anche la pratica meditativa è un ottimo strumento di crescita personale e professionale e può essere un efficace strumento nella relazione d’aiuto, nella conoscenza di sé e come sostegno alla presenza nel "qui e ora". Siamo abituati a vivere in una condizione di iperattività mentale, ma in un luogo saturo è difficile che entri qualcosa di nuovo: la meditazione facilita il radicamento nel corpo, favorisce lo sviluppo di un’attenzione vigile ai processi interni e aiuta ad “abitare” in modo consapevole il momento presente.


PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

TORNA SU